CHI E’ IL NATUROPATA?

Il Naturopata è una figura professionale che opera nel campo della salute per il ripristino della spontanea capacità di autoregolamentazione della persona, per l’educazione alla salute e per la riscoperta e la valorizzazione delle risorse vitali proprie di ogni individuo in ambito sociale e ambientale.

È fondamentale precisare che il Naturopata non è un medico ma una figura professionale che non può prescrivere farmaci e fare diagnosi, ma può limitatamente aiutare il paziente a prevenire disturbi o contrastare una malattia.  La malattia è un insieme di sintomi che definiscono la disarmonia energetica dell’individuo.

Le conoscenze mediche biologiche moderne si fondono con la saggezza millenaria delle culture antiche. Il Naturopata è un esperto in discipline naturali ed energetiche che, grazie all’utilizzo di tecniche proprie di queste materie, è in grado di sollecitare le funzioni vitali dell’organismo e l’omeostasi, andando così a stimolare l’innata capacità di autoguarigione tipica di ogni individuo.

Il Naturopata acquisisce un modello di pensiero olistico essenziale per percepire l’individuo come una somma unica e irripetibile di parti interagenti.

IN QUALI AMBITI SI MUOVE UN NATUROPATA?

Il naturopata si pone come una figura professionale che si occupa del benessere della persona integrata nella sua condizione famigliare, sociale ed ambientale. Il suo campo d’azione si colloca nelle aree non specificatamente mediche della salute, non avendo finalità nè diagnostiche e nè terapeutiche in senso stretto, ma di stimolo delle capacità di auto-guarigione della persona nella sua globalità.

Il naturopata è una figura autonoma ed ha una formazione tale da poter essere in grado di collaborare con il medico o altre figure socio-sanitarie e di riconoscere situazioni che non sono di sua competenza.

Il naturopata può intendersi come un operatore del benessere, della prevenzione primaria, dell’educazione e promozione alla salute individuale, sociale ed ambientale; ha quindi un approccio sistemico all’individuo nelle sue manifestazioni psico-fisico-energetiche, nel rispetto delle leggi della Natura.

Oggi sempre più è sentita l’esigenza di vivere secondo le leggi della Natura e ciò implica, per ognuno di noi, una maggiore conoscenza di sè. E’ in questo contesto che la figura del naturopata ha sempre più senso di esistere in veste di operatore del benessere.

Egli può operare come consulente in uno studio privato (con iscrizione all’ufficio IVA), nel contesto di studi associati, accanto ad altri operatori del settore, prestando la sua consulenza nell’ambito di: centri benessere, palestre, centri di estetica, centri termali, in collaborazione con erboristerie, negozi di alimenti biologici, farmacie e parafarmacie. Senz’altro si tratta di un settore in grande espansione nel quale trova ragione di essere un naturopata professionalmente qualificato.

IL NATUROPATA E’ RICONOSCIUTO IN ITALIA?

Per il momento, in Italia, le cosiddette “medicine non convenzionali” e le varie discipline salutistiche note nel settore del benessere, sia quelle di competenza del medico, sia quelle esercitate da operatori non medici, non sono ancora regolamentate, pur essendo ormai maturi i tempi per una necessaria legiferazione in merito. 

La didattica delle medicine non convenzionali in Italia necessita senz’altro di un ordinamento che sancisca ruoli e iter formativi delle varie figure. Al momento la didattica è promossa soltanto da istituti privati che si avvalgono della docenza di esperti qualificati nei vari settori delle medicine non convenzionali che spesso hanno studiato o provengono direttamente dall’estero dove tali insegnamenti sono già riconosciuti.

Come sintesi di 18 proposte di legge e a seguito di audizioni di convegni, si è giunti, presso la XII Commissione – Affari Sociali – della Camera dei Deputati, alla proposta di legge n° 874 del 23.05.2006 a firma dell’on. Lucchese “Disciplina delle medicine e delle pratiche non convenzionali”, che contempla anche la figura del naturopata.

QUALE FORMAZIONE DEVE AVERE IL NATUROPATA?

Quale dovrebbe essere l’iter formativo del naturopata? 
Purtroppo, mancando una legislazione in merito, si possono trovare scuole che propongono un monte ore formativo molto vario, che può andare dalle 400 alle 1.600 ore (la nostra scuola propone 1600 ore di didattica più un tirocinio di 600 ore).

Purtroppo lo scenario che si presenta a tutti coloro che si trovano di fronte alla scelta di una scuola è alquanto disorientante. Pur non potendo ora prevedere se il legislatore stabilirà una durata del corso di 3 o di 5 anni, sappiamo, per certo, che l’iter formativo per conseguire un diploma di formazione post-secondaria di 3 anni, o laurea breve, richiede un minimo di 1.600 ore di didattica frontale, più eventuale tirocinio. 

 
DIFFERENZA TRA MEDICO E NATUROPATA

Il medico, per sua formazione, ha piena competenza per pronunciare una diagnosi di patologia e prescrivere terapie. Egli interviene, di solito, quando una malattia è già tendenzialmente conclamata. Difficilmente una persona si reca dal medico se non avverte sintomi evidenti.

Il naturopata ha la prerogativa di acquisire una cultura salutistica che, innanzitutto, mette in pratica per se stesso prima di insegnarla e trasmetterla agli altri.

Il naturopata esercita il ruolo di sostenere, accompagnare ed educare la persona nel farsi carico della propria “Salute”. 

Questo presuppone la volontà di voler conoscere, diventare consapevoli delle proprie condizioni e predisposizioni, decidere di intraprendere, come protagonista, un percorso di vita idoneo a tutelare la Salute e/o a ripristinare un equilibrio attraverso metodiche non invasive e non farmacologiche, che possono essere anche di supporto a terapie mediche eventualmente necessarie.

NATUROPATA E LEGGE

L’Art. 4 della Costituzione afferma: “La RepuBblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e le proprie scelte, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

L’Art.1 della Costituzione dice: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Il lavoro non è solo un diritto ma è anche un dovere.

Il diritto al lavoro permette di esercitare la professione di naturopata, la quale è anche socialmente utile nel momento in cui contribuisce a migliorare le condizioni di salute delle persone.

L’Art. 32 della Costituzione sostiene: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge …” 

Il naturopata, quindi, ha il diritto di esercitare per costituzione ed ha il dovere di non prevaricare le proprie competenze per non incorrere nell’esercizio abusivo di una professione tutelata da un albo (es. medico, biologo, ecc.).

In sintesi: il naturopata opera come consulente nell’ambito del benessere, degli stili di vita, della prevenzione primaria e dell’educazione alla salute e non deve invadere il campo di altri professionisti già operanti nel settore della Salute e tutelati per legge.